La casa è il nostro rifugio. Gesù la visiti, la benedica, custodisca chi entra ed esce. Qui trovi una supplica breve, una preghiera tradizionale e varianti per porta, notte, bambini e momenti di tensione.
Gesù, Signore della pace,
entra nella mia casa e resta con noi.
Benedici le stanze, purifica i pensieri,
preserva da male e divisioni.
Maria, Madre, stendi il tuo manto;
San Michele, difendici nella battaglia.
Dàci unità, serenità e fede. Amen.
Visita, o Signore, questa casa: allontana insidie e timori, manda i tuoi santi Angeli perché ci custodiscano nella pace. Illumina la mente, scalda i cuori, fa’ regnare carità e perdono. Fa’ che ogni parola edifichi, ogni gesto porti bene. Rimani con noi questa notte e in ogni giorno. Amen.
Nota: testo in stile delle tradizionali benedizioni domestiche. Per la benedizione con acqua benedetta, chiedi al sacerdote della tua parrocchia.
Signore, benedici questa soglia:
chi entra trovi accoglienza, chi esce porti pace.
Tieni lontano male e inganno; accompagna gli ospiti,
rendici attenti ai poveri e uniti nel bene. Amen.
Gesù, veglia sul nostro sonno;
placa paure e pensieri pesanti.
I tuoi Angeli custodiscano camere e sogni,
donaci riposo e un risveglio sereno. Amen.
Padre buono, benedici i nostri figli:
crescano nella gioia, lontani dal male.
Angelo di Dio, loro custode,
sostienili a scuola, nel gioco e nel riposo. Amen.
Spirito Santo, spegni la durezza, sciogli l’orgoglio,
metti sulle nostre labbra parole buone.
Donaci ascolto, pazienza, perdono:
che questa casa sia scuola di pace. Amen.
Signore, accompagna i nostri passi:
preservaci da pericoli e scelte sbagliate.
Fa’ che torniamo nella pace e portiamo pace dove andiamo. Amen.
Non è magia: è un segno di fede che rimanda al Battesimo e chiede la protezione di Dio. Usala con una preghiera semplice («Nel nome del Padre…»). Per la benedizione formale, invita il sacerdote.
Dopo un trasloco, all’inizio dell’anno, alla nascita di un figlio, dopo momenti difficili o quando lo desideri. È un gesto che rafforza la comunione familiare.
Ferma la discussione, chiedi un momento di silenzio, invoca lo Spirito Santo e leggete un Salmo breve. Poi parlate con rispetto, cercando perdono e soluzioni concrete.
Puoi pregare e aspergere con acqua benedetta come gesto di affidamento; la benedizione liturgica vera e propria la impartisce il sacerdote. Entrambi i gesti sono preziosi.