Quando la malattia bussa alla porta, il cuore cerca luce e forza. Qui trovi una supplica breve, una preghiera tradizionale e varianti per momenti concreti: intervento, terapie, chi assiste, bambini, notti pesanti e ringraziamento. Testi sobri, da pregare con fiducia.
Gesù, medico dei cuori, posa la tua mano su N. (…):
calma la paura, allevia il dolore, dona luce ai medici e pazienza a noi.
Maria, Salute degli infermi, stendi il tuo manto; Spirito Santo, consolatore, sostieni nella prova.
Sia fatta la volontà del Padre: nella fragilità fiorisca la speranza. Amen.
O Gesù, che nel Vangelo passavi beneficando e sanando, guarda con bontà i malati e chi soffre. Sostieni la loro fede, consola nel cuore, dona forza nel corpo. Illumina i medici e chi si prende cura, rendi feconde le cure intraprese. Maria, Salute degli infermi, veglia su di loro; San Giuseppe, patrono dei morenti, dona pace e fiducia. In tutto si compia la volontà del Padre, per il bene e la salvezza di tutti. Amen.
Nota: testo in continuità con la tradizione cristiana di affidamento nella malattia.
Gesù, entro con timore ma mi affido a Te:
guida le mani dei medici, custodisci il respiro e il cuore.
Donami pace nella sala operatoria e una buona ripresa. Amen.
Signore, sostienimi in questa cura:
rendi efficaci i farmaci e lievi gli effetti duri.
Donami costanza, fiducia e un piccolo passo ogni giorno. Amen.
Spirito Santo, dona dolcezza e forza a chi cura:
mani pazienti, parole buone, riposi sufficienti.
Benedici ogni gesto nascosto d’amore. Amen.
Gesù, amico dei piccoli, guarda N.:
alleggerisci il dolore, ridona gioco e sorriso.
Sostieni mamma e papà con pace e speranza. Amen.
Signore, quando la notte pesa, sii tu la mia luce.
Calma l’ansia, lenisci il dolore, donami un po’ di riposo.
Al mattino, rialzami con la tua pace. Amen.
Gesù, grazie per questo miglioramento:
rendimi attento a chi soffre, fedele nel bene, grato ogni giorno.
Custodisci la salute e il cuore che hai consolato. Amen.
La preghiera non è magia: è relazione con Dio che sostiene, illumina scelte e dona pace anche nella prova. Va unita alla cura dei medici, all’aiuto delle persone care e, se possibile, ai sacramenti. Molti testimoniano forza e serenità nuove nel cammino di malattia.
Basta pochissimo: respira lentamente e ripeti una giaculatoria (“Gesù, confido in Te”). Anche ascoltare una preghiera recitata da altri può sostenere. Il Signore accoglie il poco fatto con amore.
Sì, quando la malattia è seria o in età avanzata: è un sacramento di consolazione e forza. Parla con il parroco o con un sacerdote per comprenderne tempi e modalità.
Rispetta i tempi: resta vicino con silenzio, gesti concreti e dolcezza. Puoi pregare tu in silenzio oppure proporre una breve invocazione, senza insistere.
Sì: scegli un orario e un testo, nomina la persona e affida. Puoi avvisare che in quell’ora preghi per lei; molti si sentono sostenuti sapendolo.