Quando il corpo o il cuore fanno fatica, Gesù non è lontano: ascolta e sostiene. Qui trovi una supplica breve, una preghiera tradizionale e varianti per sé, per una persona cara, prima di un intervento, durante la terapia e per ringraziare dopo la guarigione.
Gesù, medico dell’anima e del corpo,
posa la tua mano su di me / su N. (…):
dona pace al cuore, luce alla mente,
forza nella prova e fiducia nella tua volontà.
Spirito Santo, guida i medici e sostieni chi assiste.
Maria, Salute degli infermi, restaci accanto. Amen.
Gesù, Signore della vita, guarda la nostra debolezza. Tu conosci le ferite che non raccontiamo e i timori che portiamo nel cuore. Sostieni la nostra speranza, benedici i medici e chi ci è vicino. Se è tua volontà, donaci guarigione; se chiedi pazienza, donaci pace. Maria, Madre, intercedi per noi; San Raffaele, guidaci nel cammino di cura. Sia santificato il tuo nome nella nostra prova: oggi e sempre. Amen.
Nota: testo in stile delle tradizionali devozioni cattoliche alla Divina Provvidenza.
Signore, nel mio limite tu sei forza:
calma l’ansia, sostieni il respiro, rendi fiducioso il cuore.
Non lasciarmi solo nella notte: Tu sei la mia pace. Amen.
Gesù, guarda N. (…):
alleggerisci il dolore, dona riposo e fiducia.
Benedici chi cura e chi accompagna, consola chi teme. Amen.
Padre, affido a te questo intervento (…):
dona mano sicura a chi opera, serenità alla mia mente,
rapido ristoro al mio corpo. In te confido. Amen.
Spirito Santo, trasforma la cura in bene:
proteggi da effetti pesanti, rendi costante la fiducia,
fa’ che ogni giorno sia un passo avanti. Amen.
Signore, dona scienza e pazienza a chi cura,
ascolto gentile, mani esperte e cuore limpido.
Benedici il loro servizio: attraverso loro tu guarisci. Amen.
Gesù, grazie per il bene ricevuto:
benedici chi mi ha curato, rafforza la mia fede,
fa’ che la salute ritrovata diventi servizio e gratitudine. Amen.
Sì. La fede illumina la ragione: pregare e affidarsi ai medici sono due vie che si sostengono. Ringrazia per ogni piccolo passo avanti.
In caso di malattia seria, intervento importante o fragilità avanzata. È un sacramento di consolazione e forza, non “l’ultimo rito”. Parlane al sacerdote.
Una parola breve ripetuta (“Gesù, aiutami”), un segno di croce, un salmo. Anche il silenzio offerto è preghiera. Chiedi a qualcuno di pregare con te.
Dio agisce sempre, talvolta in modo inatteso: nella pace del cuore, nella capacità di affrontare la prova, nella riconciliazione. Continua a sperare e a farti accompagnare.